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Lo sport paralimpico si sta diffondendo sempre più negli ultimi anni catalizzando l’attenzione di un numero sempre maggiore di spettatori e con un sempre maggior numero di atleti. La ricerca sullo sport paralimpico è un campo ancora poco esplorato che differisce da quello dei normodotati perché riguarda atleti con diverse disabilità ed è quindi strettamente connessa con aspetti medici derivanti dalle specifiche risposte psicologiche e fisiche relative al tipo di patologia. La ricerca sullo sport paralimpico è qualcosa di molto di più che uno strumento che aiuta a migliorare una prestazione sportiva e può avere importanti implicazioni a livello sanitario attraverso lo sviluppo di nuovi programmi riabilitativi ma anche a livello psicologico e sociale, contribuendo a stabilire un equilibrio del soggetto disabile nella relazione con sé, con gli altri e con la società in generale.

Nel 2017 l’Università di Medicina e Chirurgia di Genova ha iniziato un progetto di ricerca con fine di studiare le risposte psicologiche e la percezione del benessere derivanti dalla pratica dello sport agonistico in persone con disabilità.

Riguardo a questo progetto, nel 2019 i ricercatori hanno pubblicato uno studio trasversale che tratta di un sondaggio sul benessere psicofisico ed emotivo percepito di 100 giovani atleti paralimpici. (disponibile online all’indirizzo https://journals.sagepub.com/doi/abs/10.1177/0031512519865849)

Sono stati confrontati i risultati del sondaggio con quelli di un gruppo di controllo compreso di cento giovani partecipanti che erano anch’essi affetti da problemi fisici ed intellettivi ma che non praticavano sport a livello agonistico.

Le due popolazioni erano distribuite in modo omogeneo per tipo di disturbo, erano presenti disabilità visive, intellettivo relazionali, neurologiche e muscoloscheletriche.

Per il sondaggio sono stati utilizzati due questionari scientificamente convalidati, il Phsycological Well Being Index (PGWBI) e lo Short Form 12 (SF12) al fine di fornire una valutazione quantitativa del benessere psicofisico percepito in termini di diversi domini di benessere.

Il questionario PGWBI è diviso in sei diversi domini: ansia, umore depressione, positività, autocontrollo, salute generale e vitalità.

L’indice SF12 ha un duplice carattere, in quanto affronta la salute fisica e mentale misurata da due indici separati, il primo indaga sulla componente fisica il secondo su quella mentale.

Il risultato chiave di questa indagine è stato che gli indici di benessere psicologico erano maggiori del 40% per i partecipanti che praticavano sport agonistico rispetto a quelli che non lo praticavano. Concentrandosi sui domini che hanno valutato l’ansia, la depressione e la vitalità, sono stati trovati punteggi dei paralimpici più alti del 30-70%.

I risultati vanno nella direzione di un maggiore benessere nei paralimpici sottolineano il potere dello sport paralimpico che è in grado di agire su diverse sfere come per quella: emozionale, attraverso l’esperienza del raggiungimento di un traguardo prefissato; motivazionale, attraverso la possibilità di gareggiare con equità cioè con avversari con lo stesso grado di funzionalità; sociale, attraverso l’instaurarsi all’interno della squadra di relazioni interpersonali durature e fisica, attraverso la massimizzazione delle capacità motorie residue e lo sviluppo di nuove abilità.

I ricercatori dell’Università di Genova invitano tutte le persone con disabilità – nello specifico affetti da sindrome di Poland sia atleti che non atleti – di compilare i questionari al fine di ampliare le conoscenze su quanto e in che modo lo sport paralimpico possa indurre benessere psico fisico agli atleti rispetto alle persone che non lo pratico.

I questionari e le varie raccomandazioni e informazioni per l’intervistato sono disponibili al link:

https://docs.google.com/forms/d/1Xl2a_qLg06LJhQCn_Ehr9jYGpnPY6mtavS4XBvmhj6U/viewform?edit_requested=true

Grazie per la vostra collaborazione!!

Luca Puce

Ricercatore in Neuroscienze

Università degli Studi di Genova

E-mail luca1puce@gmail.com